Gildo Claps rilascia le sue dichiarazioni a Fanpage.it, intervenendo sul dramma che ha colpito la famiglia Cecchettin.
L’omicidio di Giulia Cecchettin ha lasciato un segno indelebile per tutta l’Italia. A condividere il dolore della famiglia della vittima è Gildo Claps, il fratello di Elisa – scomparsa a Potenza nel 1993 e ritrovata cadavere nel 2010 – che ascoltando il dramma della giovane vittima non può che rivivere il calvario di sua sorella.
La vicinanza del fratello di Elisa Claps
Vedere Elena Cecchettin in televisione che rivendica la terribile morte di sua sorella, fa tornare nella mente di Gildo Claps ricordi ancora troppo vividi. Intervistato a Fanpage.it, l’uomo esprime “vicinanza al dolore della famiglia di Giulia, perché siamo perfettamente consapevoli dell’incubo che stanno vivendo e chiaramente lo condividiamo”.
“Vederli oggi in tv ci ricorda tantissimo il calvario che abbiamo vissuto noi, lo strazio e anche la forza perché non è semplice, dopo aver subito un dolore così grande, avere anche la capacità di esternare davanti a tutti e di mandare messaggi che siano in qualche modo positivi seppur in un dramma così grande“, aggiunge il fratello di Elisa Claps.
L’omicidio di Giulia Cecchettin dopo quello di Elisa
“È triste dover assistere a distanza di 30 anni dalla morte di Elisa al ripetersi di questi episodi, è davvero straziante”, afferma Gildo, ricordando sua sorella che nel 1993 fu vittima di un altro atroce femminicidio.
Mentre Elisa Claps morì per mano di Danilo Restivo – che nascose poi il suo corpo nella Chiesa della Santissima Trinità di Potenza (dove fu trovato solo nel 2010) – a soli 16 anni, anche Giulia Cecchettin si aggiunge alla lista di giovani donne assassinate. Lei, a soli 22 anni, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta che nei giorni scorsi è stato arrestato in Germania.
Gildo Claps. “Cogliere i segnali”
“Credo che come mai in questo momento sia fondamentale continuare non solo a parlarne ma a fare qualcosa di concreto, perché la cronaca ci restituisce puntualmente episodi di questo tipo. È importante anche saper cogliere i segnali che arrivano“, evidenzia Gildo Claps.
“Nella storia di Elisa i segnali c’erano tutti e sono stati completamente ignorati. Era evidente che Danilo Restivo aveva una personalità deviata e aveva dato tanti segnali in questa direzione ma nessuno li ha voluti cogliere”, dice l’uomo facendo riferimento alla possibilità di evitare questi tragici eventi.
Poi lancia un appello: “Credo che ci sia la necessità che ciascuno faccia la propria parte in queste vicende, che la scuola possa educare, che la famiglia possa intervenire, che la stampa non ceda a sensazionalismo ma sensibilizzi su queste tematiche”.